Il Bellandarium e la storia della fortezza di Nizza – Côte à côte

Di Antonella Fava
29 Set 2023
Tour Bellanda

Oggi torniamo sulla collina del castello di Nizza per visitare il Bellandarium, esposizione allestita all’interno della torre Bellanda che intende ripercorrere la storia della fortezza di Nizza attraverso i suoi personaggi più celebri.
Questa torre, addossata alla collina del Castello, è un elemento particolarmente importante del paesaggio locale. È allo stesso tempo un raro ricordo del passato militare di Nizza e un luogo di memoria della storia della città come luogo di villeggiatura. L’antica torre Saint-Elme fu infatti anche un museo navale e ospitò persino un albergo.
Il Bellandarium è una rievocazione storica basata su una scenografia originale che utilizza personaggi ricostruiti in costume per presentare gli uomini e le donne che hanno vissuto su questa collina, gli attori a volte anonimi a volte famosi, che hanno fatto la storia della città.

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I personaggi storici

La scenografia allestita nel Bellandarium mostra 52 personaggi in costume, che illustrano l’evoluzione dell’abbigliamento e dell’equipaggiamento militare dall’antichità ai giorni nostri. I costumi esposti, in particolare quelli del XVIII secolo, sono stati riprodotti in modo preciso attraverso documenti conservati presso l’Archivio di Torino.
Tra i costumi realizzati appositamente per il Bellandarium vi sono le uniformi del 1° Reggimento Provinciale di Nizza del 1671, dell’assedio di Nizza del 1691 e del Reggimento di Nizza del 1741. Le armature esposte sono state realizzate da artigiani polacchi e cechi.

Bellandarium

L’Antichità

Pare che l’uomo abbia trovato qui rifugio dal Neolitico e forse dal Paleolitico. Le campagne archeologiche hanno rivelato finora che la collina del castello è stata abitata regolarmente a partire dalla fine del I millennio a.C. Queste popolazioni locali entrarono in contatto dal Ill secolo a.C. con un popolo al navigatori e commercianti originari di Focea, in Asia Minore, che fondarono la potente città di Massalia (Marsiglia). Questi greci, animati dagli scambi e dal commercio, stabilirono ripetutamente delle basi commerciali lungo la costa a est e fondarono Nikaia, che In greco significa «La Vittoriosa». Dopo la conquista delle Alpi meridionali da parte dell’imperatore Augusto nel 14 a.C., i romani si stabilirono permanentemente nella regione, sviluppando la città di Cemenelum, lungo la via lulia Augusta. 

Il Medioevo di Nizza

Nell’anno 999, un documento ufficiale evoca la presenza di un “castrum di Nissa” e di una cosiddetta città alta situata sull’altopiano. Come tutte le cittadine medievali, disponeva di un mercato, di un ospedale, di un palazzo comitale, di un cimitero e di una cattedrale.
Nel 1388, Nizza e la sua contea entrano nell’orbita politica e amministrativa di Casa Savoia. La collina era un sito difensivo e i conti di Savoia realizzarono numerosi lavori di ristrutturazione e di ampliamento delle sue fortificazioni nei secoli XV e XVI. Sotto il duca Carlo III le mura settentrionali furono rinforzate con tre grandi torri bastionate in grado di resistere all’artiglieria.

Cittadella di nizza

L’assedio del 1543

1543: la guerra si avvicina minacciosamente nonostante la pace di Nizza del 1538 firmata tra il re Francesco I di Francia e l’imperatore Carlo V.
Re Francesco I si allea con gli ottomani e invia i suoi eserciti ad assediare Nizza dal giugno 1543. Nel mese di agosto si scatenò l’inferno. Di fronte a 600 cavalieri, 500 Lanzichenecchi, 6 compagnie di archibugieri, 50 fanti, 500 miliziani e 200 cittadini volontari, gli attaccanti schierarono 20.000 soldati agli ordini del conte di Enghien, 120 galee ottomane e 40 francesi e 40 golette. Il rapporto di forze era quasi di uno a dieci a favore degli assedianti.
Per quasi tre settimane, i franco-ottomani attaccarono le mura e bombardarono senza tregua la città. Dopo aver lanciato un assalto decisivo alle mura settentrionali (all’altezza dell’attuale place Garibaldi), gli assedianti furono respinti, secondo la tradizione da una apparizione mariana e all’intervento dell’eroina nizzarda Catherine Ségurane (Caterina Segurana). Nonostante questo atto di resistenza, la città fu conquistata, ma il castello resistette. Temendo l’arrivo di un esercito di soccorso inviato dal Sacro Romano Impero e vedendo l’inverno avvicinarsi, i francesi e gli ottomani si ritirarono, ma non senza devastare il territorio.
Dopo questo terrible assedio, il nuovo duca di Savoia, Emanuele Filiberto, accelerò il processo di una complessiva militarizzazione. La popolazione della città alta allora lasciò l’area e si trasferì definitivamente nella città bassa. Si creò una catena difensiva che si articolava su diverse strutture militari: la citadelle de Villefranche, la tour de Saint-Hospice e le fort du Mont-Alban.

Il XVII secolo

Nel 1666, durante la visita del duca Carlo Emanuele II, si affermò che Nizza era «una mirabile fortezza, prima frontiera d’Italia e grande sostegno della Corona Reale di Savoia, in cui l’Arte ha conteso alla Natura la capacità di renderla ugualmente stupefacente e inespugnabile a qualsiasi forza, per quanto grande essa possa essere». Questo secolo è stato anche caratterizzato dallo sviluppo economico, politico e architettonico della città.
Nel 1610, il duca Carlo Emanuele I collegò Nizza alla sua capitale, Torino, favorendo il commercio, in particolare del sale. Nel 1612, la città ottenne il diritto di diventare un porto franco e numerosi privilegi. A livello politico, L’istituzione del Senato di Nizza nel 1614 ovvero un tribunale sovrano con poteri giudiziari, politici e amministrativi, rafforzò la supremazia di Nizza su tutta la regione. Ma questo periodo d’oro per Nizza avrebbe avuto un epilogo doloroso, legato a una città tedesca in Baviera: Augusta.

Bellandarium

Nizza e Luigi XIV

Luigi XIV e il duca Vittorio Amedeo II erano infatti ai ferri corti dall’inizio della guerra della Lega di Augusta. Il 13 marzo 1691, i soldati francesi attraversano il Var e la cittadella di Villefranche, la torre di Saint-Hospice e il forte di Mont-Alban si arrendono il 21 marzo. Inizia così il secondo assedio di Nizza che termina il 26 marzo con la resa della città. Nel tardo pomeriggio del 30 marzo la principale polveriera della cittadella – la Tour de l’Étendard – esplose. Una seconda polveriera subì lo stesso destino il giorno successivo. Questo disastro portò alla resa della cittadella il 4 aprile. Nizza e la sua contea furono occupate dal re di Francia fino al 1696. Il 4 marzo 1705, sullo sfondo della Guerra di Successione spagnola il Re Sole inviò ancora una volta le sue truppe contro la cittadella. In meno di una settimana le fortezze capitolarono. Sotto il fuoco pesante di batterie e bombe la cittadella si arrese il 4 gennaio 1706.
Nonostante il consiglio del maresciallo  Vauban, che voleva mantenerla intatta, la cittadella subì l’ira di Luigi XIV, che ne ordinò lo smantellamento. Nizza divenne quindi una città aperta.

Bellandarium

Il XIX secolo, I nizzardi e i visitatori invernali

Dopo questi tempi difficili, la città si è rifatta il look e la collina del castello diventa un parco popolare per i vacanzieri e i nizzardi. Dalla fine del XVIII secolo, un cimitero cristiano e successivamente un cimitero ebraico sono stati edificati ai lati e sulle macerie del castello. La qualità artistica delle tombe e la fama dei defunti che vi furono sepolti li faranno conoscere in tutta Europa.
Alle pendici si sviluppa oltre il Paillon una «nuova città» popolata da forestieri che cercano i benefici salutari del clima. Fu grazie a loro che il re Carlo Felice, volendo ingrandire e abbellire la città, concesse alla municipalità il terreno nel 1822 affinché vi realizzasse un parco.
Diverse fasi di valorizzazione hanno trasformato la collina rocciosa in un luogo dedicato allo svago punteggiato di belvedere, terrazze e con una cascata artificiale alimentata dalle acque della Vésubie. All’epoca, Monsieur Clérissi fece edificare un albergo, l’attuale Hotel Suisse, e la cosiddetta Tour Bellanda nei pressi di una vecchia torre di fortificazione. Il parco è diventato poi più accessibile quando il comune ha fatto costruire l’escalier Lesage nel 1888. 

parco della collina del castello

Il presente

Nel 1935 il parco è stato classificato come sito naturale. Dopo la Seconda guerra mondiale, nel tentativo di rendere sempre più accessibile, è stato costruito un ascensore in un vecchio pozzo risalente al XVl secolo. Parco giochi preferito dai nizzardi, è anche un sito di esplorazione per gli archeologi.
Un primo scavo archeologico, intrapreso alla fine del 1827 al fine di trovare la tomba della duchessa Beatrice di Savoia, portò alla luce i resti dell’antica cattedrale.
Nel 1875, la zona degli scavi è stata ingrandita da Philippe Gény, uno studioso locale, che poté identificare molte sepolture medievali e una necropoli della tarda antichità. Nel XX secolo poi gli scavi si sono concentrati sulla zona greca e sui elementi paleocristiani. In tempi recenti gli archeologi hanno ripreso a scavare grazie alla creazione di un programma di ricerca nel 2009. 

 

 

(Foto di Antonella Fava©)

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