ll Musée Masséna è un gioiello architettonico che si affaccia con i suoi giardini sulla Promenade des Anglais accanto all’Hôtel Negresco a Nizza. Le sue collezioni evocano l’arte e la storia della Costa Azzurra dall’epoca in cui la città è stata annessa alla Francia fino alla fine della Belle Époque.
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La Villa Masséna
La Villa Masséna fu costruita tra il 1898 e il 1901 dall’architetto danese Hans-Georg Tersling, uno dei più celebri architetti della Costa Azzurra durante la Belle Époque. Lo stile scelto è neoclassico con un forte tocco di italianità.
Il principe Victor d’Essling, nipote di André Masséna, ne fece la sua residenza invernale. Suo figlio André, che ereditò la proprietà alla morte del padre, la donò poi alla città di Nizza nel 1919 con la clausola che il giardino venisse aperto al pubblico e che la villa diventasse un museo. Il Musée Masséna fu inaugurato nel 1921.
Una vasta campagna di restauro, condotta dalla città di Nizza tra il 1999 e il 2008, ha permesso di restaurare la villa, i suoi arredi interni e di valorizzare le sue collezioni storiche e artistiche.
Il giardino storico fu progettato da Édouard André, un architetto botanista che ha profondamente modificato l’arte paesaggistica con i suoi scritti e le sue realizzazioni. Assieme a quello del Casino di Monte Carlo è l’unico suo giardino ad essere sopravvissuto nella concezione originaria.
Chi era André Masséna?
Quello che diventerà il Maréchal Masséna nacque a Nizza il 6 maggio 1758. Figlio di un commerciante di vini, André si arruolò nel 1775 in un reggimento francese di cui lo zio era sergente di reclutamento. Divenne poi tenente colonnello del 2° battaglione di volontari nazionali del Var e partecipò come tale all’invasione della Contea di Nizza nel 1792. Conoscendo bene la regione, ebbe un ruolo decisivo nella conquista dell’altopiano di Nizza, in particolare dell’Haute-Roya. Come vice di Bonaparte, il suo ruolo fu essenziale nell’Armata d’Italia e si distinse particolarmente nelle battaglie di Lodi, Rivoli e La Favorite. Nel 1804, Napoleone lo elevò al grado di maresciallo.
Il 1809 segnò l’apice della sua carriera militare. Svolse infatti un ruolo decisivo a Essling e Wagram. Morì il 4 aprile 1817 a Parigi.
Anche se Masséna tornò a Nizza solo due volte dopo la fine delle campagne d’Italia, si preoccupò sempre della sua città natale e ne divenne il protettore ufficiale. Quando il Maresciallo fu nominato Principe di Essling nel 1810, il consiglio comunale di Nizza decise di commissionare il suo ritratto, esposto poi nella galleria principale.
Il Musée Masséna
Tra le opere più notevoli presenti nel museo vi sono la maschera mortuaria di Napoleone realizzata dal dottor Arnolt, il diadema di Giuseppina in madreperla, oro, perle e pietre preziose offerto da Murat all’imperatrice e il libro scritto dal prefetto Liégeard. Vi si trovano inoltre opere dei pittori paesaggisti del XIX secolo e in particolare Joseph Fricero, Antoine Trachel e Alexis Mossa.
Va notato che il piano terra della Villa è di per sé un’opera d’arte grazie alla sontuosa decorazione interna realizzata dagli architetti Hans-Georg Tersling e Aaron Messiah e ai mobili e agli oggetti d’arte del Primo Impero che decorano i saloni.
Le sale della villa
L’ingresso si fa dalla grande galleria che con il suo arredamento di fine Settecento dà accesso alle sale di rappresentanza. Le sale per le cerimonie, la sala dei ritratti, il grande salone e il fumoir si susseguono verso sud. Il salone da pranzo e la sua veranda, ad est, fanno da contraltare allo studio del principe di Essling, situato a ovest. La sala di lettura fu allestita nel 1937 nello stile neo-imperiale di Villa Masséna per ospitare la biblioteca del cavaliere Victor de Cessole, che l’aveva appena donata alla città di Nizza.
La sala da pranzo, con il suo soffitto a scomparti è estesa da un’ampia veranda a emiciclo. Offre quindi una vista senza ostacoli e un accesso diretto ai giardini attraverso le terrazze.
Le decorazioni
Gli elementi decorativi più notevoli di Villa Masséna provengono dal castello di Govone, situato a circa 50 km da Torino. Durante la Restaurazione sarda il castello fu proprietà di Carlo Felice, che governò il Regno di Sardegna (di cui Nizza faceva parte) dal 1821 al 1831. Con la moglie, la regina Maria Cristina, ne rinnovò la decorazione rivolgendosi ai migliori artisti piemontesi.
Nel 1898, il comune di Govone, divenuto proprietario del castello, vendette le decorazioni interne e i mobili a un antiquario e il principe di Essling ne acquistò la maggior parte. Questi oggetti sono distribuiti nella sala da pranzo, nella sala dei ritratti, nel grande salone e nello studio del Principe di Essling. È il caso della maggior parte delle boiserie e, in particolare, delle spettacolari porte di Francesco Tanadei, sormontate dai trumeaux di Carlo Pagani, che rappresentano i geni dell’arte, trofei militari e scene mitologiche.
Consultate il sito del museo per programmare la vostra visita e conoscere le esposizioni temporanee in corso.
(Foto di Antonella Fava©)