Oggi per Côte à Côte andiamo a Nizza, a conoscere la storia e le tradizioni del suo porto, il Port Lympia.
Il nome deriva dalla sorgente Lympia, che alimentava un piccolo lago in questa zona un tempo paludosa. Fu qui che cominciarono i lavori del porto a metà del XVIII secolo. Fino ad allora, la città di Nizza non aveva un porto vero e proprio, ma un’area di attracco situata nell’insenatura delle Ponchettes.
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L’insenatura delle Ponchettes o di Saint-Lambert
Quando Nikaïa fu fondata nel V secolo a.C., i Greci scelsero di stabilire la loro base commerciale nell’attuale insenatura delle Ponchettes, a ovest della collina del castello. Questo sito combinava in modo naturale tre elementi essenziali: un riparo, una fonte di acqua dolce, che si trovava ai piedi della collina, e una costruzione difensiva nelle immediate vicinanze. L’Anse des Ponchettes restò il principale porto di Nizza dall’antichità fino alla metà del XVIII secolo.
Nel corso dei secoli questo porto cambiò nome e divenne Anse Saint-Lambert, forse dal nome di una vicina cappella che ora non esiste più. Nel XIII secolo, i conti di Provenza fecero costruire qui un arsenale (vicino all’attuale Passage Gassin) e venivano utilizzati pontili di legno rimovibili per facilitare lo scarico delle navi più grandi. Qui vennero installati anche la dogana e il mercato del pesce.
Da Anse Saint-Lambert a Port Lympia
Nonostante i numerosi progetti che si susseguirono nel corso del XVII secolo, l’insenatura Saint-Lambert rimase un porto poco sviluppato. Così a metà del XVIII secolo i duchi di Savoia, che volevano sviluppare l’importante sbocco marittimo, decisero di abbandonare il sito delle Ponchettes.Nel 1749, il re Carlo Emanuele III decise di costruire un nuovo porto nella piana di Lympia. Si trattava di un terreno paludoso e la costruzione di questo porto in piena campagna richiederà un secolo e mezzo di lavori.
Il progetto comprendeva la costruzione di un porto artificiale composto da due bacini, oltre a un arsenale, una banchina e il quartiere circostante.
Il port Lympia fu aperto alle navi nel 1751. La diga foranea e il primo bacino furono rapidamente completati, ma l’opera richiedeva un notevole ampliamento e nei decenni successivi furono realizzate diverse estensioni.
Il nuovo quartiere e i collegamenti
La costruzione del nuovo porto di Nizza fu accompagnata dalla creazione di un nuovo quartiere e di collegamenti con il resto della città. Nel 1774, lo sperone meridionale della collina del castello fu demolito per creare la banchina Rauba-Capéu e collegare il vecchio porto al nuovo.
Lungo l’insenatura delle Ponchettes furono costruite le capanne delle Terrasses, destinate a ospitare pescatori, commercianti marittimi e magazzini, e sui loro tetti fu realizzata una passeggiata pubblica.
Vennero anche create nuove strade larghe e diritte (rue Ségurane e rue Cassini) e due grandi piazze, Place Victor (oggi Garibaldi), completata nel 1790, e la futura Place Ile-de-Beauté sul lato nord del porto.
Le estensioni
Negli anni Trenta del XIX secolo il progetto di ampliamento del port Lympia fu ripreso con un primo ingrandimento della diga (1841), la costruzione di una nuova banchina (1850) e di un faro (1872), seguiti dallo scavo del grande bacino (1897). All’inizio del XX secolo furono costruiti il Quai Ribotti e il Quai du Commerce, oltre ad altre strutture per consentire il passaggio di grandi navi.
Un porto commerciale e turistico
Già nel 1860 il porto, specializzato in prodotti alimentari, generava un traffico significativo, con 37.000 tonnellate di merci importate ogni anno, in particolare cereali e vino. Nel 1910 questa cifra era decuplicata. Anche il trasporto passeggeri ebbe grande successo, con il primo servizio di linea per la Corsica nel 1860. Dopo la Seconda Guerra Mondiale, il porto di Nizza divenne molto popolare tra i turisti.
Oggi al porto di Nizza sono attraccati, oltre ai pointus tradizionali, yacht e imbarcazioni da diporto. È anche lo scalo dei traghetti che raggiungono la Corsica ed è l’unico porto francese a servire la Corsica con navi ad alta velocità. Alcuni monumenti, come la caserma Lympia, la chiesa di Notre-Dame e la scalinata monumentale che domina il Quai Cassini, sono classificati come Monumenti Storici.
La caserma Lympia
La caserma Lympia, conosciuta come Lou barri lonc dai nizzardi è un edificio facilmente riconoscibile per la sua torre dell’orologio. La sua storia inizia nel 1750, assieme a quella del porto: inizialmente si trattava di edifici che ospitavano le attrezzature di scavo, dal 1802 furono poi utilizzati come prigione.
A partire dal 1826, la monarchia sarda realizzò importanti lavori per migliorare le condizioni di vita dei detenuti e delle loro guardie, tra cui la costruzione di due padiglioni alle estremità dell’edificio. Utilizzato come prigione fino al 1887, l’edificio è stato successivamente occupato da vari soggetti, tra cui l’esercito, da cui prende il nome attuale.
La diga foranea
La diga foranea, completata nel 1752, è la parte del quartiere che ha subito più cambiamenti nel corso degli anni. Ristrutturata più volte, la diga è ora ampliata con un molo interno. L’opera fu realizzata dall’ingegnere De Vincenti, che utilizzò come manodopera i detenuti della colonia penale e per la costruzione le pietre dell’antica fortezza. Negli anni Quaranta dell’Ottocento, la diga fu prolungata di circa cinquanta metri e poi ampliata più volte fino all’inizio del Novecento. Fu dotata di un faro nel 1872 e subì un’ultima modifica nel 1912, con l’apertura del Bassin du Commerce.
Place Île-de-Beauté
Sul lato nord del porto una lunga piazza (oggi chiamata Place Île-de-Beauté) è occupata da una chiesa affiancata ai lati da edifici porticati simmetrici. La loro costruzione risale al 1844, le facciate rivolte a sud sono dipinte in ocra rossastra e grandi motivi in rilievo naturale decorano il contorno dei balconi.
Notre-Dame-du-Port, nota come chiesa di Notre-Dame-de-l’Immaculée-Conception, fu aperta al culto nel 1853. Fu progettata in stile neoclassico dall’architetto Joseph Vernier e nel 1991 è stata inserita nella lista dei monumenti storici.
Dalla piazza una scalinata monumentale permette l’accesso al Quai Cassini. Il complesso, formato da una fontana e da due rampe di scale, fu completato nel 1889.
La collina del castello
Il lato ovest del porto è racchiuso dalla collina del castello. Si tratta di uno dei luoghi turistici più popolari della costa nizzarda, con la sua vista a perdita d’occhio sul mare. È fatta di roccia calcarea, si erge a 93 metri di altezza, e la sua sommità ospitava l’antico castello di Nizza.
Il Quai des deux Emmanuel e i pointus
Dall’altro lato, verso est, il quai des deux Emmanuel ospita dal 1802 i tradizionali pointus, le barche in legno la cui prua e poppa terminano con una “punta” e che fanno parte del patrimonio marittimo della città. Erede di una forma più antica conosciuta come gourse, il pointu è la barca da lavoro dei pescatori nizzardi.
Orgoglio di Nizza, queste imbarcazioni dai colori vivaci sono mantenute con passione dai loro proprietari.
Si pensa che il nome pointu sia stato coniato all’inizio del XIX secolo dai marinai bretoni, divertiti dalle loro poppe, lunghe quanto le loro prue, che permettono di sfidare il maltempo e di scivolare agili tra le onde.
Oggi non esistono più cantieri e tra gli 80 pointus del porto di Nizza solo tre sono utilizzati da pescatori professionisti. Le altre imbarcazioni appartengono ad appassionati che le mantengono con grande cura. Le barche più recenti hanno più di 40 anni e sono molto rare da acquistare.
Quasi tutti i proprietari di pointus sono membri dell’Associazione La Mouette, fondata nel 1928. Essa si occupa della conservazione del patrimonio marittimo e della salvaguardia delle tradizioni e partecipa alle Giornate del Patrimonio a settembre. È allora possibile conoscere la storia del pointus, partecipare a corsi di manutenzione e fare un giro su queste imbarcazioni storiche.
Anche il Dipartimento delle Alpi Marittime si adopera per mantenere viva la tradizione, per questo ha introdotto, durante la stagione estiva, lou Passagin, un pointu a propulsione elettrica, che tutti i giorni dalle 10.00 alle 19.00 permette l’attraversamento gratuito del porto tra le banchine Est e Ovest.
(Foto di Antonella Fava©)