Oggi andiamo a soggiornare in uno degli edifici più iconici di Nizza, un simbolo che fa parte del patrimonio più emblematico di Nizza come gli studi cinematografici della Victorine, la Promenade des Anglais o le stradine del Vieux Nice. Avete forse capito che parliamo dell’Hôtel Negresco, la cui silhouette inconfondibile disegna il profilo del lungomare nizzardo dal mare e dalla celebre promenade.
Ascolta il podcast!
L’Hôtel Negresco
L’Hôtel Negresco, che ha ottenuto la quinta stella nell’agosto 2009, è uno dei pochi alberghi superstiti dell’inizio del XX secolo e una delle ultime strutture indipendenti di questa categoria. Da oltre un secolo l’imponente albergo è la meta preferita di celebrità, reali, milionari e politici.
Questo magnifico edificio Belle Epoque, immediatamente riconoscibile per il suo tetto a cupola rosa, ha festeggiato il suo centenario nel 2013. Cinque secoli di storia francese sono presenti, nell’arte e nell’arredamento, nelle sue raffinate suite. In esse ritratti di re e regine si affiancano a opere più moderne o contemporanee di Sosno, Dalì, Gruau, Moretti e Niki de Saint Phalle.
Il Negresco vanta, tra le altre rarità, un’imponente cupola di vetro colorato progettata da Gustave Eiffel, da cui pende un monumentale lampadario commissionato dallo zar Nicola II.
Da Dalì a Grace Kelly, dai Beatles a Liz Taylor, l’elenco delle star di fama internazionale che sono passate per il Negresco è impressionante. Ma ciò che rende questo edificio ancora più speciale è l’affascinante storia che si cela dietro di esso: una storia di guerre, proprietari carismatici, ospiti di alto livello e… animali domestici.
Le origini
Tutto ebbe inizio con Henri Negrescu, originario di Bucarest. Quest’uomo laborioso si era costruito una brillante carriera nel settore dell’ospitalità e aveva gestito diverse strutture di lusso a Parigi, Monte-Carlo e Nizza. Quando, all’inizio del secolo scorso, era direttore del Casinò Municipale di Nizza, immaginò un palazzo favoloso per attirare i clienti più facoltosi.
Decide di costruire il suo hotel di lusso su un terreno di 6.500 m2 accanto a Villa Masséna e ne affida il progetto all’architetto Édouard-Jean Niermans. Questi progettò anche l’Hôtel du Palais a Biarritz, le modifiche all’Hôtel de Paris a Monte-Carlo, il Moulin Rouge e il Casino de Paris. La leggenda narra che Henri Negresco volle che il palazzo avesse una cupola rosa a forma di seno della sua amante.
Il palazzo viene inaugurato il 4 gennaio 1913 alla presenza di più di sette teste coronate, che possono allora ammirare la grande sala ellittica in stile Luigi XVI, la luminosa rotonda e gli arredi di Paul Dumas nelle 450 stanze.
Sotto il tetto di vetro si trova un lampadario Baccarat di più di 4 metri con 16.800 cristalli, originariamente destinato allo zar Nicola II di Russia, di cui una copia identica si trova al Cremlino. Tra le caratteristiche più moderne vi erano allora gli interruttori elettrici, la pulizia ad aspirazione, l’autoclave a vapore e un servizio di distribuzione della posta in tubi pneumatici nelle stanze.
Le due guerre
Ma la Prima Guerra Mondiale era alle porte e con lo scoppiare del conflitto le cose cambiarono drasticamente. Dal 1914 l’hotel venne utilizzato come ospedale militare e quando fu restituito nel settembre 1918, le complicate procedure di risarcimento per il restauro e la mancanza di clienti portarono Henri Negresco alla rovina. Nel 1920, una società alberghiera belga acquistò il suo contratto di locazione.
Anche durante la Seconda Guerra Mondiale l’albergo venne parzialmente requisito, per servire come caserma.
Alla fine della guerra l’hôtel risorge a fasti sempre maggiori, diventando celebre per ospitare star e personaggi famosi. A partire da Suzy Delair che Il 28 febbraio 1948 canta qui C’est si bon in occasione del primo Jazz Festival di Nizza. Louis Armstrong era presente e apprezzò molto la canzone che poi registrò nel 1950.
La nuova era del Negresco
Tuttavia solo nel 1957 l’hotel ritroverà il suo antico splendore, quando Monsieur Jean-Baptiste Mesnage lo prende in gestione. La moglie di Mesnage era da poco rimasta paralizzata in seguito a un’operazione andata male. Il Negresco sembrava essere l’unico edificio di Nizza dotato di un ascensore che avrebbe permesso alla donna di uscire in sedia a rotelle. Monsieur Mesnage trascorrerà gli 8 anni successivi a rinnovare l’hotel insieme alla figlia Jeanne e al marito Paul Augier, avvocato e politico nizzardo.
La galleria d’arte
I nuovi proprietari arricchiscono il Negresco con numerose opere d’arte, tra cui la Nana Jaune di Niki de Saint Phalle, ritratti di monarchi e numerosi busti, come quello della regina Maria Antonietta, trasformandolo in un hotel-museo che avrebbe ospitato 6.000 opere d’arte francese. Una galleria d’arte permanente che presenta collezioni di Gruau, Raymond Moretti, César, Cyril de La Patellière, Salvador Dalí, Vasarely, Yvaral, Jean-Claude Meynard, e molti altri artisti.
Jeanne Augier fece rivestire il grande ascensore di velluto rosso a immagine della culla del Re di Roma e arredò con mobili d’antiquariato i salotti, le 21 suite e le 96 camere. I ritratti più famosi sono quelli di Luigi XIV, Luigi XV, Luigi XVI, Napoleone III e il ritratto dell’imperatrice Eugenia sotto il tetto di vetro.
Jeanne Augier ha continuato per tutta la vita a gestire l’hotel che ad oggi rimane uno dei pochi palazzi indipendenti in Francia. La proprietaria ha sempre voluto che l’hotel rimanesse francese rifiutando offerte di acquisto da parte del Sultano del Brunei, di Bill Gates e, più recentemente, di investitori marocchini che erano pronti ad acquistare a qualunque prezzo.
Ospiti celebri
Star dello spettacolo e dell’arte, campioni dello sport, potenti uomini d’affari, capi di Stato, eccentrici miliardari e membri della nobiltà hanno soggiornato qui dal 1913. Tra gli ospiti fedeli dell’hotel ricordiamo Salvador Dalí, che vi soggiornava con il suo ghepardo. Al Negresco, les animaux sont rois: è l’unico hotel di lusso francese i cui i cani hanno diritto alla loro copertina personale, in seta o cachemire di alta qualità.
Tra gli incredibili scatti raffiguranti star e celebrità mentre soggiornano al Negresco vi mostriamo quello del 1962 raffigurante la Principessa Grace di Monaco e la Bégum, moglie dell’Aga Khan, mentre chiacchierano davanti a una tazza di tè. Nelle loro vite precedenti erano state rispettivamente l’attrice preferita di Hitchcock e la Miss France Yvonne Labrousse.
E poi Liz Taylor, Anthony Quinn, Humphrey Bogart, Richard Burton, Fernandel, Sophia Loren, i Beatles, Michael Jackson e innumerevoli altre personalità. Ricordiamo anche che più di trenta film sono stati girati al Negresco, tra cui La Cage aux folles, Chacal e Le Héros de la famille. Anche nella letteratura il Negresco ha il suo posto d’onore. È infatti citato in La Promesse de l’aube di Romain Gary, la cui madre ne era stata direttrice.
I ristoranti
Oltre alle 121 camere e alle 24 suite il Negresco possiede oggi nove saloni da 20 a 600 persone per ricevimenti, cocktail party ed eventi vari. Il ristorante Le Chantecler con lo chef Virginie Basselot, che ha ricevuto le due stelle Michelin. Il bistrot La Rotonde, con la celebre decorazione di cavalli da giostra in legno e automi musicali e il piano bar Le Relais, in stile inglese. Una curiosità: l’uniforme dei lacchè è quella che era in uso alla corte di Versailles!
Il 13 giugno 2003, le facciate e i tetti di tutti gli edifici che si affacciano sulle quattro strade, così come la grande sala centrale nota come “salotto reale” sono stati classificati come monumenti storici.
La ristrutturazione
Per il centenario del Negresco del 2012, l’hotel ha effettuato importanti lavori che lo hanno tenuto chiuso per 7 mesi dall’inizio del 2010. Durante questa chiusura un piano è stato interamente privatizzato con un ascensore diretto. Sono state create nuove suite dotate delle più recenti tecnologie domotiche, un bar e un’area pranzo. I lavori hanno riguardato anche la ristrutturazione delle cucine, il rifacimento della facciata e quello del tetto in vetro del salotto reale.
L’eredità
il 7 gennaio 2019 alla morte di Jeanne Augier, che non aveva discendenti, il Negresco e il suo patrimonio personale sono stati lasciati alla Fondazione Mesnage-Augier-Negresco. Questa si concentra su tre aree principali: la difesa degli animali, l’aiuto ai disabili e alle persone in difficoltà e la partecipazione attiva alla conservazione culturale in Francia, in particolare attraverso la salvaguardia dell’Hôtel Negresco e delle sue collezioni.